La prima volta che sono stata a Tokyo l’impressione che ho avuto è stata quella di essere stata sbalzata improvvisamente in un futuro lontano. Tra luci ipnotiche e strade sopraelevate, la sensazione, comune a molti, è quella di trovarsi in un mondo a metà tra reale e onirico, e non mi sorprende che sia stata spesso utilizzata come modello per la riproduzione dello spazio urbano presente in film e romanzi di fantascienza, vedi ad esempio Ridley Scott con Blade Runner.
E lo spazio urbano è proprio quello che viene raccontato presso la mostra fotografica ospitata al Maxxi fino alla metà di ottobre, attraverso cui avrete l’opportunità di fare un viaggio nella Tokyo più underground.

Daido Moriyama (Osaka, 1938) e Shomei Tomatsu (Nagoya 1930- Naha 2012) sono tra i due più significativi fotografi della contemporaneità, che hanno completamente stravolto la concezione di fotografia tradizionale cercando nuovi linguaggi fotografici attraverso i loro scatti granulosi, sfocati e minimalisti che raccontano una Tokyo inedita.
Tokyo Revisited. Daido Moriyama con Shomei Tomatsu ha inaugurato il 14 aprile, ma avete tempo fino al 16 ottobre per visitarla, e vi garantisco ne varrà la pena. Come i due fotografi errabondi, ci muoviamo tra scatti e mondi diversi, cercando di cogliere l’essenza più pura di una città così tanto raccontata, ma ancora così poco compresa.
La mostra non segue un percorso predefinito, infatti, ma si rivela al visitatore con le immagini di una mappa visiva descritta dai grandi temi dei due maestri giapponesi: il vagare come stile di vita dei fotografi urbani; la città come luogo per la performance umana; le infrastrutture come elemento del tessuto urbano ma anche l’intimità e l’eros. Unica costante è Tokyo, con i suoi quartieri, Shinjuku in primo piano, in cui emerge la fusione tra la quotidianità e la scena culturale e tra l’intimo e il mondo esteriore.
Moriyama e Tomatsu hanno vissuto e lavorato a Tokyo e con i loro lavori hanno esplorato e mostrato angolo della città, indagando la società giapponese del dopoguerra e la sua evoluzione contemporanea. Descrivendosi come “cani randagi che percorrono la città”, i due artisti catturano tutti coloro che si muovono davanti a loro, con stili distinti ma intimamente connessi. Tomatsu infatti si dedica al sociale e alla politica (movimenti di protesta studenteschi, la società del dopoguerra, le proteste, l’occidentalizzazione progressiva); Moriyama, invece, attraverso il suo scatto “sgranato, offuscato e fuori fuoco”, si concentra sulla mondanità, catturando l’espressione e l’entusiasmo prodotti dalla società consumistica. Entrambi attori di un cambiamento nei confronti della fotografia tradizionale, a favore della rivelazione di un mondo “puro e nudo”, trattano la fotografia più come un modo di vivere che come genere artistico.

Daido Moriyama è un artista prestato alla fotografia: inizia a studiare e lavorare come grafico, per poi iniziare ad appassionarsi di fotografia, fino a trasferirsi a Tokyo negli anni Sessanta, dove entrerà in contatto con Shomei Tomatsu che considererà per tutta la sua vita un maestro. Per lui la fotocamera non è che un mezzo per scattare foto e copiare immagini già esistenti. Non si sente un artista, non sente di creare nulla di originale, ma si limita appunto a copiare la realtà per come si offre, in tutta la sua “nudità”. La fotografia non ha una propria originalità, dice, ma riflette l’esistenza di mondi sparpagliati.
La mostra si sviluppa attorno a diverse aree tematiche, giustapposte tra loro e in grado di dare una visione d’insieme al mondo dei due fotografi: il mondo dei libri e il mondo fluttuante. La città che cambia, si evolve e si modernizza, modificandone visioni, valori e consumi. Ed ecco l’occhio implacabile del fotografo che accompagna il visitatore facendogli percorrere le strade in continua trasformazione di questa città.


Poi abbiamo Shinjuku, “il mondo oscuro”, o come dice lo stesso Moriyama in una lunga intervista: Shinjuku è il paesaggio del mio cuore. Shinjuku come quartiere dei divertimenti e dei piaceri, un dedalo di vicoli bui e di bar con luci fioche. Ma è nell’oscurità che si irradia il piacere, che si manifesta come atto decadente. Ed ecco quindi delle istantanee di dettagli pungenti, stili di vita ribelli e non inquadrati o “consoni”. Un underworld, che proprio grazie ai due fotografi, che hanno vissuto ed esplorato il quartiere in lungo e in largo, è divenuto fortemente iconico e ha contribuito a creare un’immagine collettiva di Shinjuku come cuore pulsante della capitale giapponese.


Il mondo dell’eros diviene fondamentale per raccontare l’animo di una città. Moriyama, nel suo peregrinare per le strade di Shinjuku, riesce a dare nuova vita alle cose, come nelle fotografie legate al mondo dell’eros, per cui la realtà si rivela nel suo stato “puro e nudo”, privo di ornamenti, raccontando il fascino della bellezza proibita della vera vita urbana.
Abbiamo poi un mondo interiore, che riflette quello esteriore e che si contrappone al mondo della performance, inteso come quello di una forza culturale che tenta di sovvertire spazi e categorie, indagando il mondo post-apocalittico a cui si aggiunge la perdita di valori e di identità culturale schiacciata da un mondo iperconnesso.




E ancora il mondo come infrastruttura, ciò che garantisce il normale funzionamento di una città come cavi elettrici, linee telefoniche, linea della metro, binari ferroviari, che formano lo scheletro, le vene e le viscere del corpo urbano. Lungo queste infrastrutture si aprono scenari differenti di vita sociale che diventano palcoscenici di commedie umane.
Solo quando ho adottato lo sguardo di un cane randagio quelle cose che di solito vedevo, ma di cui non mi accorgevo veramente, quei piccoli dettagli, improvvisamente sembravano molto familiari.
Shomei Tomatsu
Lo sguardo di un cane randagio e uno stile di vita da nomade urbano: questo è ciò che caratterizza la visione dei due fotografi, che percorrono le strade di Tokyo restituendocene un’immagine di decadenza e di alienazione, e che sembrano quasi invitare i visitatori a “rivisitare” Tokyo fisicamente, cavalcando un mondo in bilico tra realtà e sogno.
Informazioni utili
Tokyo Revisited. Daido Moriyama con Shomei Tomatsu.
Dal 14 aprile al 16 ottobre 2022
Museo MAXXI
Via Guido Reni 4A www.maxxi.art
Biglietto: 12 € / ridotto 9 € (valido per l’accesso a tutto il museo).
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo