Resoconto della serata: commedia (o meglio, dramedy) psichedelica in salsa JPunk/Rock, sake come se piovesse e sculture di caramelle. What else?
Dunque, in una settimana abbiamo avuto ben due film giapponesi al cinema e due recensioni (ed entrambi i film, tra l’altro, con la stessa protagonista femminile: Atsuko Maeda). Vi ho già parlato del film Tokyo Love Hotel, nelle sale italiane (non so per quanto ancora, ma se volete vederlo, vi conviene affrettarvi!), oggi invece torniamo a un classico dell’estate romana, l’Isola del Cinema che da 8 anni dedica un paio di serate al cinema giapponese. Vediamo insieme com’è andata 😉
E così, un’altra estate giapponese è passata, portando con sé un po’ dell’atmosfera nipponica nella capitale, e permettendo al pubblico romano di godere di due belle serate da festa tipicamente giapponese per l’ottavo anno consecutivo. Ormai devo dire è diventata una tradizione piacevole, un’occasione speciale per respirare un po’ di “Giappone de noantri“. Ed è sempre bello constatare quanto questa manifestazione ogni anno accolga sempre numerosi ospiti. Ma veniamo a un veloce riepilogo della serata, e poi passiamo alla recensione del film della seconda serata all’Isola del Cinema: Mohican Comes Home, di Shuichi Okita.
La serata si è aperta in una piacevole atmosfera tra gli stand dedicati allo spazio gastronomico, parentesi devo dire sempre più misera ma amen, ci accontentiamo, con l’onnipresente, seppur ottimo, Sushisen che ha riproposto il consueto mini-donburi nelle tre varianti: pollo teriyaki, salmone e yasai tempura. Tutto molto buono eh, per carità, ma porzione talmente risicata che a fine spettacolo abbiamo dovuto “rifarci” con un super maritozzo con panna, poco giapponese, ma decisamente molto buono, e in grado di soddisfare il mio stomaco appena appena solleticato dal mini-don. Si è rivelata invece molto interessante la dimostrazione di amezaiku 飴細工, tecnica che ammetto non conoscevo prima di questa serata. Si tratta di un’arte popolare e tradizionale che consiste nel modellare, in tempi rapidissimi, caramelle con le forme più disparate: quella sera andavano forte gattini e fiori di sakura, ma c’erano anche caramelle con i segni dell’oroscopo cinese. La lavorazione è estremamente veloce, gli artigiani lavorano ad alte temperature le caramelle, e con le loro abili mani trasformano questa pasta di zucchero in forme incredibili, la modellatura avviene in pochissimi minuti, prima che lo zucchero si raffreddi e si indurisca, poi si procede alla colorazione della caramella. Mi incanto sempre a vedere come gli artigiani e gli artisti giapponesi in generale riescano a specializzarsi in settori così particolari dedicando alle queste attività tutta la loro vita, una passione che nasce dalle loro mani, e che dopo tanti anni di pratica permette loro di realizzare dei piccoli capolavori.
Dopo la dimostrazione e la conseuta degustazione di sake, ci siamo spostati nell’arena per la dimostrazione di danze tradizionali giapponesi, e dopo i saluti di rito è iniziata la proiezione del film.
Film del 07 luglio:
MOHICAN COMES HOME (Mohican Kokyo ni Kaeru モヒカン故郷に帰る)
(2016) Regia di Shuichi Okita. Interpreti: Akira Emoto, Atsuko Maeda, Ryuhei Matsuda, Masako Motai.
Band Death Metal e bande scolastiche, una famiglia eccentrica unita dall’amore per la musica (e per il non-sense). Voto ***.