Cerimonia del tè a Roma: il Centro Urasenke

La via del tè: il chadō, conosciuto anche come cha no yu 茶の湯 (la cerimonia del tè) è una delle tradizioni giapponesi più conosciute e apprezzate dagli europei.

Per fare un buon cucchiaio da tè, bisogna tagliare il bambù, ma in modo che non appaia bello. Il contenitore del tè va fatto rozzo. Il suo fondo va tagliato in modo che non risulti lavorato accuratamente.

Sen no Rikyū

Per conoscere più da vicino il mondo del tè, a Roma vi consiglio questo luogo: il Centro Urasenke, sorto nel 1969 con lo scopo principale di far conoscere e diffondere la pratica del cha no yu in Italia.

La Scuola Urasenke

La cerimonia del tè arrivò in Giappone con i monaci buddisti zen giapponesi, che tornavano in patria dopo aver compiuto i loro studi in Cina intorno al XIII secolo. Durante la seconda metà del XVI secolo, il Maestro Sen no Rikyū (1522-91), codificò poi il rito nella sua forma attuale, quella di una vera e propria forma d’Arte.

La cerimonia del tè consiste nell’offrire un pasto leggero e alcuni dolci, preparare il fuoco per far bollire l’acqua e offrire un tè denso, forte e cremoso bevuto da tutti gli ospiti in una stessa tazza. Successivamente, si prepara un tè non denso, ma schiumoso, offerto singolarmente a ciascun partecipante.

Oggi sono tre le principali scuole di cerimonia del tè giapponese, vale a dire: Omotesenke, Urasenke e Mushakōjisenke che derivano direttamente da Sen No Rikyū.

Capofamiglia (detto iemoto) dell’Omotesenke è Sōsa, la cui linea dinastica deriva dal genero di Rikyu: Sen Shōan: egli, alla morte del Maestro, ristabilì la sede della famiglia a Kyoto, nel quartiere Kamigyō.

Il figlio di Sen Shōan che ereditò la tenuta ebbe tre figli: da anziano decise di lasciare il suo ruolo di guida dell’Omotesenke al figlio più giovane, Sensō Sōshitsu, che ereditò una parte di tenuta della famiglia, ma, non essendo primogenito, ci furono dei dissidi con gli altri fratelli e ciascuno di loro fondò una separata Scuola. Sensō Sōshitsu fondò così la Scuola di cerimonia del tè che prese il nome di Urasenke. La Scuola Omotesenke, invece, proseguì alla quarta generazione con Kōshin Sōsa e, in seguito, con i suoi eredi.

Le differenze tecniche e stilistiche tra le tre scuole, in particolare tra Omotesenke ed Urasenke, sono numerose ma davvero minime a livello di impatto su quella che è la cerimonia del tè. Ogni capofamiglia ha apportato alcune novità come nuovi utensili o tipi di lezioni.


Nel 1958 il chadō (o sadō) debutta in Europa grazie al Maestro Sen Genshitsu XV rappresentante della tradizione del tè quale espressione della cultura tradizionale del Giappone, presso l’Esposizione Universale di Bruxelles.

Il successore, Sen Soshitsu, dopo aver visitato vari Paesi in Europa al motto di “dalla tazza del tè, la pace”, istituisce a Roma nel 1969 il primo centro europeo.

Attualmente si contano sedi a Roma, Parigi, Londra, Dusseldorf, contatti a Friburgo e Amsterdam, e diciassette associazioni collegate in sedici Paesi europei.

Il centro Urasenke a Roma

Presso il centro è possibile frequentare i corsi di cerimonia del tè, che sono integrati da conferenze, proiezioni di film e diapositive. Un giorno a settimana si pratica anche meditazione zen rinzai, fondamento della cultura giapponese; una volta l’anno un maestro (roshi) viene dal Giappone per condurre ritiri di meditazione di alcuni giorni (sesshin).

Almeno un giorno al mese, prenotandosi, è possibile anche per i non iscritti prendere parte al rito della cerimonia del tè, partecipando come veri e propri ospiti, sostenuti dai consigli della maestra e delle sue assistenti.

Centro Urasenke

via Giovanni Nicotera, 29 (metro A – fermata Lepanto)
tel. 06 3207361
www.urasenke.org


Consigli di lettura sulla cerimonia del tè:

Puoi leggere anche Chado, la via del tè.

 

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