Come forse chi mi segue anche sui social saprà, l’ultimo week-end di novembre l’ho trascorso nella bellissima città di Budapest. Era tanto che non mi concedevo un breve viaggio in Europa, e la capitale magiara era sulla mia lista dei luoghi da vedere già da un bel po’. La città non mi ha assolutamente delusa, con la sua aria un po’ decadente e vintage che il freddo e il tempo grigio di novembre non hanno che amplificato.
Amo muovermi e scoprire posti nuovi, che sia all’estero, in Italia, o anche nella mia città. Il movimento, il viaggio è sempre l’occasione per spezzare la routine, e andare all’estero è un’opportunità per confrontarsi con altre realtà, ed è anche l’occasione per conoscere meglio noi stessi, i nostri limiti e la nostra pazienza, nonché la nostra capacità di adattamento quando si perdono i punti di riferimento che costellano la nostra vita.
Poi diciamoci la verità, molti di noi cercano i propri punti di riferimento anche all’estero, è naturale, e se molti in viaggio cercano una “piccola Italia” a cui tornare, io nei miei pellegrinaggi invece cerco sempre di trovare un po’ di Giappone (è una mia mania), e anche in questo senso Budapest non mi ha deluso affatto. Quindi tra un mercatino di Natale e una giornata alle terme (altra cosa in comune col Giappone, le terme all’aperto a una temperatura esterna di 0 gradi!), ho trovato il tempo per una rilassante e tranquilla passeggiata lungo l’isola Margherita, dove è possibile ammirare un bell’esempio di giardino giapponese.
SCATTI INSTAGRAM
L’isola Margherita (Margit Sziget), vero e proprio polmone verde all’interno della città, è situata nella zona nord di Budapest e collegata alla terra ferma attraverso il ponte Margherita e il ponte Árpád, e il giardino si trova nella parte più settentrionale dell’isola. Passeggiare attraverso l’isola è stata un piacevole break, ma c’è anche da dire che novembre non è probabilmente il mese migliore per visitare questa zona: il freddo, il cielo grigio e gli alberi spogli, nonostante quest’atmosfera vagamente spettrale, ma anche piuttosto affascinante per certi versi, non ci hanno permesso di apprezzare al meglio il parco, che sicuramente dà il meglio di sé nella stagione primaverile.
Ma veniamo al giardino giapponese, all’interno del quale si possono osservare diverse specie vegetali tipiche del Giappone, alcuni laghetti interconnessi tra loro, delle piccole cascate d’acque e un grazioso ponticello di legno ad arco, oltre a vari elementi caratteristici. Il giardino è stato creato dopo la seconda guerra mondiale, a partire dal 1958. Richiese quasi 10 anni per il completamento e i primi alberi vennero piantati intorno al 1966. In seguito, il giardino ricevette in donazione alcune specie vegetali dall’orto botanico dell’Università dell’Hokkaido, dall’ Aritaki Arboretum di Koshigaya (prefettura di Saitama), e dal Nippon Shinyaku Institute for Botanical Research di Kyoto.
Nel 1998 fu aperto un padiglione per ospitare la Collezione Nazionale di Bonsai donata dall’associazione Japanese-Hungarian Friendship Society della prefettura di Aichi, comprendente anche alcuni esemplari donati dalla University Bonsai Club of Hungary.
Il giardino è stato restaurato nel 2000, quando sono state introdotte nuove specie e aggiunti dei nuovi elementi, come una lanterna di pietra, un gabbiotto d’ osservazione, un chozubachi [手水鉢], lavandino rituale di pietra per le mani, e uno shishi odoshi [ししおどし], la tradizionale fontana con canna di bambù collegata a un perno che si carica continuamente d’acqua fino a che la canna per il peso ruota verso il basso. Sempre nel 2000 infine sono stati aggiunti 3 nuovi alberi ricevuti in dono dal Giappone.

Non ho scattato molte foto perché lo stato generale del giardino non era dei migliori, sembrava un po’ abbandonato a se stesso, ma probabilmente dipende dalla stagione che come dicevo non è sicuramente la migliore per ammirare le bellezze della natura. Se però avete voglia di dedicare qualche ora del vostro soggiorno ungherese a questa zona della città, è sicuramente una bella occasione per scoprire questo piccolo e delizioso angolo di Giappone.
INFO UTILI
Potete raggiungere l’isola Margherita a piedi o con i tram 4 e 6 fino al Ponte Margherita. All’interno del parco potete muovervi a piedi o noleggiare una bicicletta, se siete abbastanza in forma, oppure potete spostarvi con l’autobus 26 che passa nell’isola.