Gohan: la ricetta del riso bianco giapponese

Buongiorno a tutti e ben ritrovati su queste pagine! Allora, come avete trascorso queste giornate di festa? Immagino scartando tanti bei regali, circondati dai parenti e dandosi alle grandi abbuffate natalizie! 🙂

E tanto per rimanere in tema cibo, oggi vi propongo una nuova ricetta, una preparazione alla base della cucina giapponese: oggi infatti vediamo come preparare il riso bianco (o gohan ご飯), che potete utilizzare come accompagnamento per tante ricette, come i donburi, oppure per il kare raisu, per preparare gli onigiri, o che potete semplicemente gustarlo da solo, con sopra una spolverata di furikake 振り掛け, condimento composto da un misto di pesci essiccati, semi di sesamo, alga marina tritata, katsuobushi, okaka ecc.
E dopo queste giornate di abbuffate, cosa c’è di meglio di un po’ di riso in bianco per rimanere leggeri? ^_^

Intendiamoci, il riso bianco giapponese non ha nulla a che spartire con il nostro tristissimo riso bianco lessato, piatto tipico da malati (o almeno, io lo concepisco così) a partire appunto dalla preparazione.

In Giappone, tutte le famiglie dispongono delle pentole cuociriso (suihanki 炊飯器), che facilitano la preparazione di questo piatto, base della dieta giornaliera di ogni giapponese. Ma il riso si può preparare anche senza l’ausilio di questo elettrodomestico, quindi oggi vi propongo la versione classica, da cuocere in una pentola dal fondo spesso, che aiuti a distribuire il calore all’interno. Di solito in Giappone non si pesa la quantità di riso da cuocere, ma vengono utilizzati degli appositi misurini. Personalmente, per regolarmi utilizzo un bicchiere, non importa quale sia la grandezza, la cosa importante è utilizzare la stessa quantità di riso e di acqua (se volete il riso un po’ più tenero, invece, potete aggiungere un po’ più d’acqua, diciamo circa il 20% in più).

Che riso utilizzare?

Ad oggi è piuttosto facile trovare delle ottime varietà di riso giapponese in Italia (a questa pagina ne trovate alcune) ma visto che i costi possono essere un po’ alti, vi informo che potete tranquillamente sostituirlo con il nostro riso originario (si trova in tutti i supermercati, di diversi marchi) dal chicco piccolo e tondeggiante. In alternativa, può essere usato anche il riso ribe, ma con l’originario il risultato è senza dubbio migliore, garantito!

Riso originario
Riso originario

Vediamo ora la preparazione.

Per due persone:

2 bicchieri di riso

2 bicchieri d’acqua (o poco più, diciamo 2 bicchieri e due dita)

  • Per prima cosa, sciacquate il riso sotto l’acqua corrente fredda: io di solito verso il riso in un colino che immergo in una ciotola che riempio d’acqua, poi con il palmo della mano sciacquo e mescolo il riso. Di solito, la prima immersione non deve durare troppo a lungo, altrimenti rimarrà un forte odore di amido. All’inizio l’acqua sarà molto torbida, l’operazione va ripetuta più volte, fino a che l’acqua non diventa limpida (io la ripeto 5-6 volte).
  • Quando l’acqua è diventata limpida, scolate il riso e mettetelo a riposo nel colino per circa 20-30 minuti. Potete anche utilizzarlo subito, ma se lo lasciate riposare il risultato sarà migliore.
  • A questo punto, dopo averlo fatto riposare, versate il riso nella pentola, e aggiungete il pari quantitativo d’acqua (o leggermente superiore). Mettete il coperchio e ponete la pentola sul fuoco medio alto.
  • Quando inizia il bollore (di solito ci vogliono circa 10 minuti, ma ve ne accorgerete dal rumore o dal vapore che esce da sotto il coperchio), abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere per circa 10 minuti. A cottura ultimata, spegnete il fuoco e fate riposare il riso altri 10 minuti. Ricordate, durante tutta la cottura e il tempo di riposo il coperchio non va mai alzato!
  • Trascorsi 10 minuti, sollevate il coperchio e mescolate delicatamente il riso verso l’interno per staccarlo dalle pareti della pentola.

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A questo punto il vostro riso è pronto, potete trasferirlo in un piatto da portata, o in ciotole singole, mangiarlo così com’è, accompagnarlo a un piatto di verdure, o di carne, preparare un donburi o dei gustosissimi onigiri!

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Io oggi lo mangerò con una leggera spolverata di furikake e accompagnato da una tazza di tè verde bancha, e voi come pensate di prepararlo?

Non mi resta che augurarvi buon appetito, e la prossima settimana… Parliamo di onigiri!

Tris di onigiri! ^^
Tris di onigiri! ^^

Voglia di giapponese, stasera? Per altre ricette, dai un’occhiata alla rubrica Il Giappone in cucina!

11 Comments
  1. Buon Post-Natale!
    Questo riso giappo è quello che ci vuole per stare leggeri dopo la tonnellata di dolciumi ingollati ieri 😀
    Passo alla fase operativa che è quasi ora di cena e sale la famuccia .-P
    Ciao
    Sid

    1. Grazie e auguri anche a te! 🙂
      Allora, alla fine l’hai preparato il riso? Io ormai lo uso come cura per disintossicarmi dagli eccessi delle feste!
      A presto, ti auguro un felice anno nuovo! ^_^

    1. Ciao Lorenzo, per non far attaccare e bruciare il riso è necessario utilizzare una pentola dal fondo abbastanza spesso (io ne uso una presa da Ikea che è perfetta, non mi ha mai bruciato nulla), e la cottura deve essere abbastanza dolce, mai a fiamma viva. Prima del bollore la fiamma deve essere media, poi quando inizia a bollire metti la fiamma al minimo. In questo modo dovresti riuscire a non bruciarlo. 🙂

  2. Ciao, scusa, ma nella tua descrizione manca una cosa fondamentale… Il sale!!
    O forse i giapponesi lo mangiano completamente sciocco?
    Potresti aggiornare, indicando quando mettere il sale e in che quantità?
    Stavo seguendo il tuo procedimento e all’improvviso mi sono domandato “e il sale?!?”, sicché, ahimé, ho aggiunto mezzo cucchiaio di sale grosso (stavo cuocendo 500 gr di riso) appena accortomi, ovvero appena iniziato il bollore…
    Speriamo di non dover buttare via tutto…
    Grazie comunque per i tuoi suggerimenti 😉

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