O potremmo anche ribattezzarlo, il post che non doveva esistere! 🙂
Avrei voluto postare questa ricetta ieri, ma non ho potuto a causa di alcuni inconvenienti tecnici, ovvero, la gatta che mi ha mangiato il cavo usb della fotocamera, impedendomi di scaricare le foto della ricetta. Ho una gatta affamata di cavi, che ci volete fare? ^_^
Comunque, cavo nuovo vita nuova, abbiamo le foto e ora arriva anche la ricetta: oggi vediamo come preparare il katsudon かつ丼, una ricetta ricca e molto saporita, non propriamente adatta al caldo, ma deliziosa.
C’è da dire che io sono un’amante dei donburi (丼ぶり), cioè le scodelle di riso servite con sopra ingredienti vari: pesce, carne, verdure. Costituiscono a mio parere un ottimo piatto unico, sostanzioso e buono. Ce ne sono di tanti tipi, e il katsudon è sicuramente tra i più popolari: si tratta di riso con tonkatsu (豚カツ) la celebre cotoletta di maiale panata e fritta, e uova.
Non è la prima volta che mi cimento in questa preparazione, non molto difficile a dir la verità, ma questa è stata l’occasione per testare un nuovo libro di ricette acquistato da poco e che era da tantissimo tempo nella mia wishi-list, questo per l’esattezza:
Cucina giapponese di casa di Harumi Kurihara, una famosa cuoca e food writer giapponese, i cui libri sono tra i più acquistati in patria. Lasciatemi dire che il libro è veramente ben fatto, è un ricettario ma non solo, ci sono anche tanti consigli e note sulla cucina giapponese dell’autrice, una vera chicca e delizia per gli occhi. Le ricette sono tutte spiegate in maniera semplice e sono facili da realizzare, anche gli ingredienti proposti sono (quasi) tutti reperibili facilmente in Italia. Se vi interessa acquistarlo lo trovate su Amazon a 21,25 €. Fine dei consigli per gli acquisti, torniamo alla ricetta 🙂
La ricetta del katsudon
In realtà si tratta di tre ricette in una: infatti dovrete prima preparare il tonkatsu (facilissimo da realizzare, visto che si tratta di una semplice cotoletta di maiale panata e fritta) e il riso bianco o gohan, la ricetta la trovate qui, infine vanno uniti i due ingredienti per formare il donburi.
Ingredienti per preparare il tonkatsu:
- Lonza di maiale spessa 2cm circa
- Farina
- 1 o 2 uova, leggermente sbattute
- Panko (pane grattugiato giapponese)
- Olio per frittura
- Sale qb
Procedimento:
- Togliete il grasso in eccesso dalle fettine di carne di maiale e se necessario battetele un po’ col batticarne per assottigliarle.
- Infarinate la carne e poi immergete la fetta di carne infarinata nell’uovo sbattuto ed infine nel panko avendo cura di ricoprirla per bene in ogni sua parte.
- Mettete a scaldare in una pentola adatta per la frittura, un bel pò di olio, la cotoletta in cottura non deve essere poggiata sul fondo e portare l’olio ad una temperatura di 175°C.
- Immergete la cotoletta e lasciate che si dori per bene rigirandola un paio di volte.
- Togliete la cotoletta dall’olio e fatela asciugare su un foglio di carta assorbente.
- A questo punto avete il vostro tonkatsu, non vi resta che tagliarlo a strisce dello spessore di circa 2 centimetri, tenetelo da parte per dopo.
Variante più leggera: pur amando molto il fritto, non è propriamente la cosa più sana di questo mondo, quindi se volete evitare la frittura, potete cuocere le fettine panate anche in forno (180° per circa 15-20 minuti, nel mio si cuociono in pochissimo tempo quindi regolatevi in base al vostro forno) su una teglia ricoperta con carta forno aggiungendo un po’ di olio d’oliva (lo preferisco a quello di semi). Il risultato è ottimo lo stesso, garantito 🙂
Una volta preparato il riso bianco (potete utilizzare il riso originario invece di quello giapponese se non lo trovate), possiamo cimentarci nel resto della preparazione.
Ingredienti per due persone
- 2 fette di tonkatsu
- 1/2 cipolla (io ho usato 2 cipollotti freschi)
- 1 o 2 uova sbattute
- 100 ml di brodo dashi
- 30 ml circa di salsa di soia
- 1 cucchiaio di mirin
- 1 cucchiaio di zucchero
Procedimento:
1. Affettate la cipolla sottilmente e sbattete l’uovo.
2. Mescolate dashi, salsa di soia, mirin e zucchero in un tegame poco profondo riscaldando a fuoco medio finché non si scioglie lo zucchero.
3. Aggiungete la cipolla o il cipollotto e lasciate cuocere per qualche minuto finché non si ammorbidisce.
4. A questo punto, aggiungete le fettine di maiale tagliate a strisce e continuate a cuocere a fuoco medio per qualche minuto ancora.
5. Poi, aggiungete l’uovo sbattuto, fate cuocere per un paio di minuti circa senza mescolare (l’uovo si deve addensare, senza però diventare una frittata!), poi spegnete la fiamma e lasciate riposare per un minuto circa.
6. Quindi, servite il riso caldo in una ciotola e versatevi sopra le fettine di maiale col condimento di uova e cipolla. Il vostro katsudon è pronto! 🙂
Come vi dicevo, è un piatto delizioso, e se lo avete già provato sarete d’accordo con me, e prepararlo a casa è abbastanza facile. Se tuttavia non volete cimentarvi in questa preparazione, il tonkatsu è buonissimo anche da solo, accompagnato da cavolo verza tagliato a julienne.
Harumi Kurihara ci insegna che per avere le strisce di cavolo belle croccanti, bisogna immergerle in acqua gelata (io faccio così per rendere croccanti le puntarelle alla romana, che secondo me starebbero benissimo anche qui!).
Per condire l’insalata di cavolo: usate una mistura di salsa di soia, mirin, zucchero, succo di yuzu (agrume giapponese, sostituibile dal più comune limone) e katsuobushi filtrato (come si fa con le foglie di tè, per capirci), secondo una ricetta che mi ha insegnato una mia amica giapponese.
Infine una curiosità: il tonkatsu è considerato un piatto fortunato. Questo perché il nome del piatto contiene la parola katsu (勝つ) che significa vittoria e quindi spesso viene mangiato prima di un impegno importante di lavoro o di studio come portafortuna.
Voglia di giapponese, stasera? Per altre ricette, dai un’occhiata alla rubrica Il Giappone in cucina!
Questo è il mio piatto preferito!! In Giappone l’ho mangiato un sacco di volte e tra l’altro non costa molto e riempie tanto, quindi per chi ha molta fame ma va al risparmio è l’ideale.
Sì sono d’accordo, i donburi in generale sono un’ottima soluzione per fare un pasto completo saziandosi e senza spendere molto. Adoro il katsudon, anche se il mio preferito rimane il tendon (tempura su riso).
Ho lo stesso libro e lo adoro! Anch’io sono amante dei donburi, avevo provato a fare il gyudon ed era venuto buonissimo (anche il mio ragazzo, mezzo giapponese e super pignolo, ha approvato). Il prossimo sarà senza dubbio il katsudon 😉
Vero? E’ un libro fatto benissimo, ti fa proprio venire voglia di metterti ai fornelli e sfornare manicaretti su manicaretti! 🙂 A breve sicuramente mi cimenterò in altre ricette (vorrei provare a fare gli tsukune, vediamo quando riesco!).
Il gyudon non l’ho mai fatto, magari sarà il mio prossimo donburi. 🙂 Se fai il katsudon, fammi sapere com’è venuto (e che ne pensa il tuo ragazzo! ^^). A presto!
Scusate ma per preparare il katsudon è essenziale mettere il mirin, o va bene anche senza???
La ricetta originale lo prevede e nelle salse giapponesi non manca mai, però puoi usare in alternativa l’aceto di mele o anche ometterlo, non cambia in maniera drastica il sapore 🙂